I contatti magnetici sono dei piccoli dispositivi da applicare sui due battenti delle porte o delle finestre, in modo tale che nel momento in cui vengono allontanati per via dell’apertura della porta o della finestra, bloccano il campo magnetico realizzato. La loro mansione, una volta rilevata l’apertura indesiderata, sarà quella di trasmettere una segnalazione alla centrale, via cavo o via radio, così che possa partire l’allarme anti intrusione. Da un punto di vista estetico, i contatti magnetici possono avere forme differenti: rettangolari, cilindriche o con specifica filettatura per l’innesto delle viti; in tutti i casi si presentano come piccoli e poco invasivi, poiché una volta verniciati della stessa colorazione degli infissi si mimetizzano alla perfezione. Si tratta di dispositivi economici e ideali per rilevare le intrusioni da parte di ladri e malintenzionati: riguardo la componentistica degli impianti d’allarme per le abitazioni o per gli uffici, ne servono solo un paio di polo opposto.
Funzionamento dei contatti magnetici
Ciò che garantisce il corretto funzionamento dei contatti magnetici è il materiale ferromagnetico che costituisce la lamella interna: inserito in un involucro di vetro, tale materiale assicura l’attrazione di una lamella con l’altra, di polo magnetico opposto, presente nel contatto applicato nell’altro battente delle porte o delle finestre. L’attrazione che si crea fra entrambe le lamelle crea un campo magnetico che, quando si verifica l’apertura di porte o finestre, viene interrotto in un cortocircuito, determinando l’allarme. La tecnologia alla base del funzionamento dei contatti è di tipo REED, mentre per ciò che concerne la loro alimentazione occorre usare delle batterie della durata di almeno due anni; inoltre si collegano alla centrale d’antifurto attraverso un cavo o via wireless. Nell’ambito dei sistemi di antifurto filari, si può scegliere se installare i contatti in serie oppure in parallelo; il funzionamento è abbastanza semplice, così come la circuiteria che li caratterizza: fra i tanti modelli di contatti magnetici disponibili in commercio, molti variano per via dei materiali, dalla plastica all’alluminio, e per i costi, da 10 sino a 90 euro.