I sensori o rilevatori per antifurto rappresentano una parte fondamentale all’interno di ogni impianto, poiché hanno il compito di svolgere i comandi della centrale in caso d’allarme. Il progresso della tecnologia affina sempre di più la percettibilità dei sensori, per consentire loro di riconoscere gli intrusi. A livello estetico sono costituiti da scatolette al cui interno è visibile, grazie ad una piccola finestra, una lente denominata Fresnel. La rilevazione delle eventuali intrusioni si realizza attraverso dei sensori a raggi infrarossi PIR (Passive InfraRed), ossia raggi passivi piroelettrici. La tecnologia alla base di questi rilevatori sfrutta il calore emesso da ogni essere umano, reagendo alla radiazione infrarossa emessa dal sensore d’antifurto, nel range di frequenza fra 7000 e 14000 nanometri (gli infrarossi sono, nella fattispecie, le frequenze oltre gli 800 nanometri). I sensori PIR attivi, a differenza di quelli passivi, lavorano a coppia attraverso un rilevatore che trasmette un raggio infrarosso e l’altro che lo riceve. Il sensore è in grado di rilevare il calore a distanza e comprende se si tratta di un essere umano anziché di un animale. Lo step successivo è l’invio della segnalazione d’allarme alla centrale, che a sua volta provvede alla fase seguente di segnalazione, di trasmissione dei messaggi, di attivazione delle sirene d’antifurto e così via.
Tipologie dei sensori
- Sensori da esterno;
- Sensori da interno;
- Contatti magnetici d’apertura per la protezione di porte o finestre.
I sensori che sfruttano la doppia tecnologia, oltre ai raggi infrarossi, effettuano il rilevamento anche con le microonde: in tal caso il rilevatore invia delle microonde per calcolare la quantità d’energia usata per riempire tutto l’ambiente da monitorare. Nel momento in cui il sensore esegue un dispendio d’energia, viene percepito come intrusione e trasmette la segnalazione d’allarme alla centrale.
Installazione dei sensori
Scegliere il giusto posizionamento dei sensori è un aspetto molto importante per far sì che funzionino al meglio e svolgano la loro azione anti intrusione. È necessario sottrarsi ai disturbi elettromagnetici presenti nell’ambiente circostante, per evitare che questi ultimi possano pregiudicare il corretto funzionamento: parliamo ad esempio delle radiazioni emesse dagli Smartphone, delle onde radio degli elettrodomestici ecc. In più occorre evitare di posizionarli vicino alle fonti di calore (ad esempio il camino potrebbe causare i falsi allarmi per via del calore delle fiamme) e proteggere i rilevatori da esterno dalle condizioni atmosferiche sfavorevoli dirette. In linea di massima i sensori sono elementi dell’impianto d’allarme poco dispendiosi, ma optando per la qualità e aumentando i costi, ci si predispone meglio contro la manifestazione dei falsi allarmi e si è in grado di coprire una più ampia area di protezione.